Paesaggi Futuri al Vigne Museum

Filippo Zamparo e Ilaria Canavese al Vigne Museum

ph. Sergio Coretti

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Arte e scienza si incontrano
per immaginare possibili scenari futuri di crescita e consapevolezza sociale

Quanti Paesaggi Futuri ci possiamo immaginare? Quante e quali le proiezioni del nostro domani prendono forma dal lavoro di ricerca di scienziati, artisti, filosofi, accademici e professionisti di ambiti umanistici e scientifici?

Paesaggi Futuri al Vigne Museum — appuntamento annuale aperto al pubblico — nasce per scandagliare possibili risposte e diversi punti di vista su temi di attualità legati alla società e alle problematiche ambientali con particolare attenzione al rapporto Uomo/Natura.

Vigne Museum, ph. Sergio Coretti

In sette anni di attività sono stati tanti i nomi di prestigio invitati a condividere le loro esperienze, i casi studio e le ricerche più significative, aprendo a momenti di riflessione condivisa con approccio collaborativo, riconoscendo al Vigne Museum il ruolo di piattaforma di incontro e di scambio, nodale nel raccogliere testimonianze che, unite assieme, formano un estratto di storia contemporanea.

In questo contesto Paesaggi futuri ha costruito una solida rete di personalità unite da una forte sensibilità per le tematiche al centro del dibattito, ha consolidato partnership, raccolto risultati di progetti di formazione para accademici, ha creato amicizie e lavorato sulla condivisione di momenti genuini e carichi di profondità, quella che il contesto naturale dei colli e della campagna fanno emergere nel modo più spontaneo.

In attesa dell’appuntamento con la settima edizione di Paesaggi Futuri intitolata “Architettura di sopravvivenza” che il 14 ottobre prossimo guarderà alle urgenze sociali date dalla migrazione e dalle rapide evoluzioni ambientali con il coinvolgimento di Luca Cerizza (scrittore d’arte e curatore), Andreas Kipar (architetto paesaggista e fondatore di LAND), Emma Ursich (segretario generale di The Human Safety Net) moderati da Edoardo Vigna, LINK al sito ripercorriamo l’elenco degli ospiti che negli anni hanno costellato la storia del Vigne Museum a partire dal 2014, anno di inaugurazione della struttura artistico-architettonica realizzata da Yona Friedman con Jean-Baptiste Decavèle per omaggiare i cento anni di Livio Felluga.

Nel 2014 il Vigne Museum venne inaugurato con il primo incontro del ciclo dal titolo Arte e Impresa a tutela del paesaggio rurale a cura di Dora Stiefelmeier e Mario Pieroni di RAM radioartemobile, figure di spicco del panorama dell’arte grazie ai quali fu realizzato il Vigne Musuem. Stefano Mancuso, (Professore all’Università di Firenze e direttore del LINV – Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale), Jean Baptiste Decavèle, co-autore con Yona Friedman del Vigne Musuem e rappresentanti della famiglia Livio Felluga, moderati da Adriana Polveroni, diedero il via ad un dibattito sul ruolo dei luoghi rurali — decentrati ma carichi di storia, tradizioni e innovazioni — quali punti di riferimento all’interno di una mappa culturale diffusa sul territorio.

L’anno successivo, nel 2015, fu nuovamente Stefano Mancuso a riprendere le fila del dibattito, accompagnato da Andrea Maroè (Agronomo, Docente Certificato Arboricoltura Ornamentale Urbana, Istruttore Master Treeclimbing), Stefano Moriggi (professore di Filosofia della scienza all’Università Bicocca di Milano), Blaž Peršin (Direttore del Museum and Galleries of Ljubljana – MGML), Giuliano Sergio (critico e curatore indipendente, professore di storia dell’arte all’Accademia di Urbino) e Edoardo Vigna per parlare di Acqua / Terra: Acqua come risorsa di vita per il pianeta; Terra come elemento cardine su cui si basa l’agricoltura, come ecosistema e in modo più allargato, come territorio da tutelare e salvaguardare.

Seguirono due anni di lavoro di formazione, il 2016 e 2017, sotto la supervisione di Yona Friedman e Jean- Baptiste Decavèle e il coordinamento di NOW Summer School con il coinvolgimento di giovani architetti, curatori e artisti provenienti dagli atenei di Udine, Trieste, IUAV Venezia, IED Roma, Alghero, Accademia di Brera di Milano e Villa Arson di Nizza. Il convegno Architettura per la Natura ( link al Journal https://www.atemporaryjournal.com/2018/12/16/architecture-for-nature/) restituì pubblicamente i risultati della summer school allargando la discussione alle tecniche di auto-costruzione, auto-determinazione, improvvisazione e riuso, basi dell’architettura professata da Yona Friedman. Nell’occasione furono invitati a completare il panel di confronto Maurizio Bortolotti (curatore d’arte contemporanea), Pietro Maroè (arbonauta), Dora Stiefelmeier e Marco Tagliafierro (critico, curatore e giornalista).

Vigne Museum, ph. Sergio Coretti

Il percorso di Paesaggi Futuri è continuato con un affondo importante nella problematica ecologica e climatica. Rivoluzione Pianeta, parte della manifestazione “L’Età del rimedio”, nel 2018 sancì la straordinaria collaborazione con RAVE East Village Artist Residency, Tiziana e Isabella Pers portando a Rosazzo Giovanni Delù (giardiniere d’arte e orticoltore del Giardino di Versailles), Pietro Gaglianò (critico d’arte e curatore), Stefano Mancuso (neurobiologo vegetale), Daniele Puppi (artista), Marisa Sestito (vice presidente Giant Trees Foundation, anglista). Giuseppe Stampone (artista), moderati da Patrizia Catalano (giornalista e curatrice).

 

ph. Luigi Vitale

 

Chiude la carrellata di Paesaggi Futuri l’edizione 2021 con l’incontro Ascolto dunque sono. Un salto nell’arte contemporanea accompagnati dalla No

Man’s Land Foundation per raccontare il progetto editoriale NO MAN’S BOOK / Il libro di tutti (DI PAOLO EDIZIONI), la collana di libri d’artista prodotta dall’omonima Fondazione durante la quale venne presentato in anteprima il volume ASCOLTO realizzato dall’artista Liliana Moro a cura di Cecilia Casorati. Questo incontro venne realizzato sulla spinta della forte connessione fra l’Associazione e la Fondazione No Man’s Land che ha visto Yona Friedman Presidente Onorario fino alla sua scomparsa per tramandare ora questo importante incarico alla figlia Marianne Polonsky Friedman. No Man’s Book è un progetto editoriale che vuole espandere le opere d’arte ad un pubblico attento ed interessato all’arte contemporanea. Come il Vigne Musuem si presenta quale nuova frontiera di museo ideale, così No Man’s Book prevede l’intervento di un artista sul libro, come se fosse uno spazio espositivo.

 

Art and science meet
to imagine possible future scenarios of social growth and awareness

How many Future Landscapes can we imagine? Which of the many projections of our future take shape from the research of scientists, artists, philosophers, academics and experts in the fields of both humanities and science?

Future Landscapes at the Vigne Museum – an annual meeting open to the public – has been conceived to explore possible solutions and different points of view on issues relating to society and environmental problems with a focus on the Humanity/Nature relationship.

In seven years of activity, many prominent names have been invited to share their experiences, case studies and most significant research, opening up to moments of shared reflection with a collaborative approach, acknowledging the Vigne Museum’s role as a platform for meeting and exchange, a nodal point in collecting testimonies that, united together, form an excerpt of contemporary history.

In this framework, Future Landscapes has built a solid network of personalities united by a strong awareness of the issues at the centre of the debate, consolidated partnerships, collected the results of para-academic training projects, created friendships and worked on sharing genuine moments full of depth, one which the natural context of the hills and the countryside brings out in the most spontaneous way.

Whilst waiting for the seventh edition of Future Landscapes entitled The Architecture of Survival, on 14 October, which will focus on the social urgencies of migration and rapid environmental changes with the involvement of Luca Cerizza (art writer and curator), Andreas Kipar (landscape architect and founder of LAND), Emma Ursich (secretary general of The Human Safety Net) moderated by Edoardo Vigna, let’s go through the list of guests who have studded the history of the Vigne Museum over the years, starting in 2014, the year of the inauguration of the artistic-architectural structure created by Yona Friedman with Jean-Baptiste Decavèle to pay homage to Livio Felluga’s 100th birthday.

In 2014, the Vigne Museum was inaugurated with the first meeting entitled Art and Enterprise to protect the rural landscape, curated by Dora Stiefelmeier and Mario Pieroni of RAM radioartemobile, leading figures on the art scene thanks to whom the Vigne Musuem was realised. Stefano Mancuso, (Professor at the University of Florence and director of the LINV – International Laboratory of Plant Neurobiology), Jean Baptiste Decavèle, co-author with Yona Friedman of the Vigne Musuem, and representatives of the Livio Felluga family, moderated by Adriana Polveroni, launched a debate on the role of rural locations – decentralised but loaded with history, traditions and innovations – as points of reference within a cultural map spread throughout the territory.

The following year, in 2015, it was once again Stefano Mancuso who took up the threads of the debate, accompanied by Andrea Maroè (Agronomist, Certified Lecturer in Urban Ornamental Arboriculture, Treeclimbing Master Instructor), Stefano Moriggi (Professor of Philosophy of Science at the Bicocca University of Milan), Blaž Peršin (Director of the Museum and Galleries of Ljubljana – MGML), Giuliano Sergio (critic and independent curator, Professor of Art History at the Academy of Urbino) and Edoardo Vigna to talk about Acqua / Terra: Water as a resource of life for the planet; Earth as the pivotal element on which agriculture is based, as an ecosystem and more broadly, as a territory to be protected and safeguarded.

Two years of workshop followed, in 2016 and 2017, under the supervision of Yona Friedman and Jean-Baptiste Decavèle and the coordination of NOW Summer School with the involvement of young architects, curators and artists from the universities of Udine, Trieste, IUAV Venice, IED Rome, Alghero, Accademia di Brera in Milan and Villa Arson in Nice.

The conference Architecture for Nature (link to the Journal https://www.atemporaryjournal.com/2018/12/16/architecture-for-nature/) presented the results of the summer school, extending the discussion to the techniques of self-construction, self-determination, improvisation and reuse, the foundations of the architecture professed by Yona Friedman. On this occasion Maurizio Bortolotti (contemporary art curator), Pietro Maroè (Arbonauta), Dora Stiefelmeier and Marco Tagliafierro (critic, curator and journalist) were invited to complete the panel discussion.

The path of Future Landscapes continued with an important breakthrough into ecological and climate issues. Planet Revolution, part of the event The Age of Remedy, in 2018 marked the extraordinary collaboration with RAVE East Village Artist Residency, Tiziana and Isabella Pers bringing to Rosazzo Giovanni Delù (art gardener and horticulturist of the Garden of Versailles), Pietro Gaglianò (art critic and curator), Stefano Mancuso (plant neurobiologist), Daniele Puppi (artist), Marisa Sestito (vice president Giant Trees Foundation, anglist) and Giuseppe Stampone (artist), moderated by Patrizia Catalano (journalist and curator).

The 2021 edition of Paesaggi Futuri closed with the meeting Ascolto dunque sono. A leap into contemporary art accompanied by the No Man’s Land Foundation to talk about the publishing project NO MAN’S BOOK / Il libro di tutti (DI PAOLO EDIZIONI), the series of artists’ books produced by the Foundation of the same name, during which the volume ASCOLTO (Listening therefore I am) by the artist Liliana Moro, edited by Cecilia Casorati, was previewed. This meeting was driven by the strong connection between the Vigne Musuem Association and the No Man’s Land Foundation. No Man’s Book is a very special publishing project. Just as the Vigne Musuem presents itself as a new frontier of the ideal museum, so No Man’s Book features an artist’s realizations on the book, as if it were an exhibition space.

 

Vigne Museum