english below

 

 

 

Æ – Come dove quando perché nasce questa collaborazione?

GV – Nasce tutto da una mail ricevuta a Natale. Il Team di Marco Rambaldi mi ha contattata perchè alla ricerca di un brand di gioielli che volesse collaborare all’imminente collezione FW22.

 

 

Æ – Il tema centrale delle collezioni e qual’è un punto che avete in comune tu e Marco?

GV – Con NPPR – Nuova Poetica Post Romantica – si celebra la libertà di espressione individuale nella sua più colorata accezione. “Danzatrici della notte, inevitabili e salvifiche, ogni giorno creiamo la nostra nuova poetica, illuminazione post romantica, la nuova metafisica sessuale” per citare solo una piccola parte del testo del comunicato stampa.
Sicuramente io e Marco condividiamo, attraverso il nostro lavoro, l’importanza della libera espressione individuale, e quindi identità, cultura, ricerca, uguaglianza etc..

Sicuramente io e Marco condividiamo, attraverso il nostro lavoro, l’importanza della libera espressione individuale, e quindi identità, cultura, ricerca, uguaglianza etc..

 

 

Æ – Brainstorming collettivo e libertà o direzioni ben precise da parte dello stilista per la realizzazione della tua collezione?

Dopo qualche veloce scambio di informazioni, ho ricevuto un articolato moodboard che sarebbe stato la fonte da cui attingere per la collezione. Oltre a qualche indicazione riguardo qualtità e materiali, questo è stato tutto il materiale che ho avuto a disposizione per creare una collezione da ad hoc.
Per cause di forza maggiore c’è stato bisogno di avere una comunicazione dinamica, rapida e costante, che prevedesse da parte mia un buon intuito e da parte di MR un atteggiamento di fiducia. Secondo la mia esperienza le collaborazioni nascono sempre già da un sentimento comune, talvolta inconscio, come un occhio che guarda all’altro con stima e complicità.

Secondo la mia esperienza le collaborazioni nascono sempre già da un sentimento comune, talvolta inconscio, come un occhio che guarda all’altro con stima e complicità.

 

 

Æ – Com’è stato far dialogare le vostre estetiche?

GV – Conoscevo già il lavoro di MR, fa parte di quelle realtà indipendenti italiane emergenti, che sento sorelle.
Inizialmente ho pensato che non sarebbe stato facile, l’estetica di MR è caratterizzata da una forte presenza di simboli e colori che sono il suo manifesto unico e pubblico. Anche pensando agli accessori delle precedenti collezioni ho pensato – ma sono per un attimo – di non essere in linea con il suo immaginario.
Da quando ho iniziato a lavorare al mio progetto di gioiello contemporaneo ad oggi credo si sia consolidata una definita identità estetica: la mia è una ricerca in costante evoluzione, affamata di nuove soluzioni che possano fare del gioiello un linguaggio universale.
Prediligo spesso un alfabeto silenzioso che lascia ampio spazio alla traduzione personale di chiunque senta di essere connesso a questa mia poetica.

…la mia è una ricerca in costante evoluzione, affamata di nuove soluzioni che possano fare del gioiello un linguaggio universale.

 

 

Æ – Cosa ne pensi di questa collezione – della sua, della tua, degli elementi nell’insieme?

GV – Penso che per me, come artista, questa collezione sia stata anche un atto di coraggio.

per me, come artista, questa collezione sia stata anche un atto di coraggio

Il tono espressivo del linguaggio che ho utilizzato si è alzato, per infilarsi tra gli arcobaleni di questa Nuova Poetica Post Romantica, per posarsi sui velluti Redaelli e danzare nella notte.
Ho creato una collezione di gioielli in ottone placcato Oro 18kt, ricchi di gemme colorate tra cui zirconi spinelli e zaffiri a forma di cuore, oltre ad una varietà di perle di varie tipologie e dimensioni.

Ho creato una collezione di gioielli in ottone placcato Oro 18kt, ricchi di gemme colorate tra cui zirconi spinelli e zaffiri a forma di cuore, oltre ad una varietà di perle di varie tipologie e dimensioni.

La collezione include fermagli, coroncine, cerchietti, collane a catena, orecchini e un bracciale. Ogni pezzo è libero e fluido nella sua indossabilità, infatti ho cercato di dare ulteriore sostegno e visibilità ai valori che MR porta avanti con il suo lavoro.
Ho amato lo show in ogni sua parte, il casting e la direzione artistica l’hanno reso un’esperienza memorabile.

 

 

Æ – Una curiosità da raccontare capitata durante il processo creativo?

GV – Ho ideato e disegnato l’intera collezione in una notte..

Æ – Un aneddoto divertente durante la realizzazione dei pezzi?

GV – Ho scelto di realizzare i pezzi servendomi della tecnica della fusione a cera persa, mi si è presentata come la più diretta e veloce delle soluzioni. Quando ho iniziato a lavorare a questa collaborazione mi ero appena trasferita nel mio nuovo appartamento – che è anche il mio studio – che era ancora semi-vuoto. Durante le due settimane di lavorazione ho ricoperto il pavimento di casa dei modelli in cera, lo spazio si era trasformato ed io insieme a lui: ho vissuto il processo creativo in maniera molto intensa, isolata da tutti, sola con le mie idee.

 

 

Æ – Un momento frustrante durante la realizzazione dei pezzi?

GV – Non potevo rivelare a nessuno a cosa stavo lavorando, le persone a me care sapevano che stavo producendo qualcosa di nuovo ed erano impazienti di sapere, ma solo il giorno della sfilata ho potuto svelare la natura di questa collaborazione!
Sono abituata a lavorare completamente da sola, ma capita che io abbia bisogno di confrontarmi – specialmente con mio fratello Andrea – in merito a qualche dubbio.
Il punto di vista di stimate persone non immerse nella questione serve sempre.

Æ –La sfilata di Rambaldi è stata scelta quale primo appuntamento dell’iniziativa a favore dei nuovi talenti voluta da Camera Nazionale della Moda Italiana e Valentino. Un’esplosione mediatica e che può fare molto per i giovani creativi anche se la bulimia mediatica e la sovra-dimensione di immagini in circolazione rischiano di cannibalizzare — o meglio oscurare — anche i talenti più brillanti. La tua opinione?

GV – Tanti lo vedono come un gesto di generosità da parte di Maison Valentino, io credo sia atto che genera un flusso reciproco di energie umane. Al centro del processo creativo di PPP (Pierpaolo Piccioli) c’è soprattutto umanità: si percepisce la presenza e la cura dei signoli individui dietro ogni creazione.
Come ha dichiarato PPP in un’intervista recente (Vogue IT FEB 22) “Io ho avuto la fortuna di essere circondato da tante persone che mi hanno dato la possibilità di essere quello che volevo essere”.
Spero che questo sia solo l’inizio di un circuito in cui i grandi supportano i piccoli, all’insegna della qualità, dell’onestà, dell’inclusione e della ricerca creativa.

 

 

Æ – Giovane creatività e sistema moda: cosa manca per sostenere il vostro lavoro?

GV – Avere un brand indipendente oggi è davvero molto faticoso, ci si scontra quotidianamente con mille ostacoli di varia natura ed è difficile emergere in questo enorme magma. Io con il mio progetto scelgo di mantenere tutto il processo – dall’idea alla realizzazione – nelle mie mani, allontanandomi così da un’idea di produzione seriale, creando solo pezzi unici. Questo valore è spesso difficile da trasmettere e far comprendere, forse anche perchè ci si ferma sempre meno ad osservare il dettaglio, in funzione di una fruizione bulimica che non lascia nulla di sostanzioso dietro di sè.
Serve attenzione, cura, sostegno da parte dei “grandi” ma anche competenza, professionalità e connessione tra “colleghi”.

Io con il mio progetto scelgo di mantenere tutto il processo – dall’idea alla realizzazione – nelle mie mani, allontanandomi così da un’idea di produzione seriale, creando solo pezzi unici. Questo valore è spesso difficile da trasmettere e far comprendere, forse anche perchè ci si ferma sempre meno ad osservare il dettaglio, in funzione di una fruizione bulimica che non lascia nulla di sostanzioso dietro di sè.

Æ – AtemporaryStudio nasce a Trieste, città che per la giovane creatività ha fatto tanto con ITS. Un progetto dirompente, potente…. Lo conoscete? Avete visitato il suo archivio? Se si, vi ha 
ispirato?

GV – Lo conosco e da qualche anno seguo con entusiasmo il loro percorso. Ho virtualmente visitato l’archivio ma spero di poterlo fare di persona appena possibile; amo molto Trieste e trovo che ITS sia davvero un’eccellenza rara in Italia, uno di quei casi in cui possiamo essere orgogliosi di un progetto innovativo, visionario che premia e sostiene concretamente i talenti creativi.

 

 

Æ – Stiamo entrando in un nuovo periodo di “Poesia Post Romantica”?

GV – Sicuramente stiamo entrando in una fase pòst – . Intendo nel senso propriamente etimologico del termine, quindi di qualcosa che viene dopo qualcos’altro, riferendomi agli ultimi due anni..
Io ascolto e osservo attentamente, ciò che vedo è voglia di comunicare liberamente la propria identità e distinguersi, offrendo sostegno e dando voce a chi non ha possibilità di esprimersi.
Forse tutto questo può essere definito Poesia Post Romantica.

Io ascolto e osservo attentamente, ciò che vedo è voglia di comunicare liberamente la propria identità e distinguersi, offrendo sostegno e dando voce a chi non ha possibilità di esprimersi.
Forse tutto questo può essere definito Poesia Post Romantica.

Æ – Il primo pensiero post sfilata?

GV – “Sento odore di rivoluzione..”

Æ – News primaverili? In attesa del prossimo capitolo…

GV – Come ormai sapete non mi fermo mai, sto lavorando assiduamente nel mio laboratorio e sto scrivendo il programma per un workshop che terrò quest’anno, non posso ancora rivelare nulla ma anticipo già che non sarà in Italia..

 

surijewelry.com

 

 

Æ – How, where, when, why did this collaboration start?

GV – It all started with an email received at Christmas. The MR Team contacted me because they were looking for a jewellery brand that wanted to collaborate on the upcoming collection FW22.

 

 

Æ – What is the central theme of the collection(s), and what is one point that you and Marco have in common?

GV– With NPPR – New Post-Romantic Poetics – we celebrate individual freedom of expression in its most colourful sense. “Dancers of the night, inevitable and redeeming, every day we create our new poetics, post-romantic illumination, the new sexual metaphysics” to quote only a small part of the text from the press release.
Certainly Marco and I share, through our work, the importance of individual freedom of expression, and therefore identity, culture, research, equality, etc…

Certainly Marco and I share, through our work, the importance of individual freedom of expression, and therefore identity, culture, research, equality, etc…

 

 

Æ – Collective brainstorming and freedom or precise directions by the stylist for the creation of your collection?

GV – After some quick exchanges of information, I received a detailed moodboard that would be the source from which to draw for the collection. In addition to some indications regarding quality and materials, this was the material I had available to create an ad hoc collection.
For reasons of force majeure, there was a need to have dynamic, rapid and constant communication, which included a good intuition on my part and a trusting attitude on MR’s part. In my experience, collaborations always arise from a common feeling, sometimes an unconscious one, like one eye looking at the other with esteem and complicity.

In my experience, collaborations always arise from a common feeling, sometimes an unconscious one, like one eye looking at the other with esteem and complicity.

 

 

Æ – How did you go about making your aesthetics communicate?

GV – I already knew MR’s work, he is part of those emerging independent Italian entities, to me we seem like siblings.
Initially I thought it would not be easy, MR’s aesthetics are characterized by the clear presence of symbols and colours that are his unique and public manifesto. Even thinking about the accessories of the previous collections I thought – but only for a moment – that I was not in line with his imagination.
Since I started working on my contemporary jewellery project, up until to today I believe a definite aesthetic identity has been consolidated: mine is a constantly evolving project which hungers for new solutions that can make jewellery a universal language.
I often prefer a silent alphabet that leaves ample room for the personal translation of anyone who feels connected to my poetry.

… mine is a constantly evolving project which hungers for new solutions that can make jewellery a universal language.

 

 

Æ – What do you think of this collection – his contribution, your own, the elements as a whole?

GV– I think that for me, as an artist, this collection has also been an act of courage.

… for me, as an artist, this collection has also been an act of courage.

The expressive tone of the language I used has risen up, slipping through the rainbows of this New Post Romantic Poetics, to rest on Redaelli velvets and dance in the night.
I have created a collection of 18kt Gold-plated brass jewellery, rich in coloured gems including zircon, spinels and heart-shaped sapphires, as well as a variety of pearls of various types and sizes.

I have created a collection of 18kt Gold-plated brass jewellery, rich in coloured gems including zircon, spinels and heart-shaped sapphires, as well as a variety of pearls of various types and sizes.

The collection includes hair clips, coronets, headbands, chain necklaces, earrings and a bracelet. Each piece is free and fluid in its wearability, in fact I have tried to give further support and visibility to the values that MR pursues with his work.
I loved every section of the show, the casting and the artistic direction made it a memorable experience.

 

 

Æ – A curious anecdote that happened during the creative process?

GV – I conceived and designed the entire collection in one night.

Æ – A funny moment during the making of the pieces?

GV – I chose to make the pieces using the lost-wax casting technique, it presented itself as the most direct and quickest solution. When I started working on this collaboration I had just moved into my new apartment – which is also my studio – which was still half empty. During the two weeks of work I covered the floor of the house with the wax models, the space had been transformed and myself with it: I lived the creative process in a very intense way, isolated from everyone, alone with my ideas.

 

 

Æ – A frustrating moment while making the pieces?

GV – I could not reveal to anyone what I was working on, those dear to me knew I was producing something new and were impatient to learn about it, but only on the day of the show was I able to reveal the nature of this collaboration!
I am used to working completely alone, but it often happens that I need to discuss – especially with my brother Andrea – any doubts.
The point of view of people whose opinion I value who arenot immersed in the question is always needed.

Æ – The Rambaldi fashion show was chosen as the first meeeting of the initiative to promote new talent from the National Chamber of Italian Fashion and Valentino. A media explosion that can do a lot for young creatives even if media over-exposure and the oversized images in circulation risk cannibalizing – or rather obscuring – even the brightest talents. Your opinion?

GV – Many see it as a gesture of generosity on the part of Maison Valentino, I believe it is an act that generates a reciprocal flow of human energies.. At the centre of the PPP creative process there is humanity above all: the perception of the presence and care of the individuals behind each creation. As stated by PPP in a recent interview (Vogue IT FEB 22) “I was lucky enough to be surrounded by many people who gave me the opportunity to be who I wanted to be”.
I hope this is just the beginning of a circular process in which the big names support the lesser-known, in the name of quality, honesty, inclusion and creative research.

 

 

Æ – Young creativity and fashion system: what’s missing to support your work?

GV – Having an independent brand today is really very tiring, you collide daily with a thousand obstacles of various kinds and it is difficult to emerge amid this huge molten lava. With my project I choose to keep the whole process – from idea to completion – in my hands, thus moving away from an idea of mass production, creating only unique pieces. This value is often difficult to convey and make understood, perhaps also because we stop to look at the detail less and less, as a function of an over-indulged enjoyment that leaves nothing substantial behind it..
We need attention, care, support from the “great” but also competence, professionalism and connection between “colleagues”.

With my project I choose to keep the whole process – from idea to completion – in my hands, thus moving away from an idea of mass production, creating only unique pieces. This value is often difficult to convey and make understood, perhaps also because we stop to look at the detail less and less, as a function of an over-indulged enjoyment that leaves nothing substantial behind it..

Æ – AtemporaryStudio was founded in Trieste, a city that has done a lot with ITS for its young creatives. A disruptive, powerful project …. Do you know it? Have you visited the archive? If so, did it inspire you?

GV – I know them and have been following their journey enthusiastically for some years. I visited the archive virtually, but I hope to do it in person as soon as possible; I love Trieste very much and I find that ITS is truly a rare excellence in Italy, one of those cases in which we can be proud of an innovative, visionary project that rewards and concretely supports creative talents.

 

 

Æ – Are we entering a new period of “Post Romantic Poetry”?

GV – We are definitely entering a post- phase . I mean in the proper etymological sense of the term, therefore of something that comes after something else, referring to the last two years.
I listen and observe carefully, and what I see is the desire to freely communicate one’s identity and stand out, offering support and giving a voice to those who have no opportunity to express themselves.
Perhaps all of this can be defined as Post Romantic Poetry.

I listen and observe carefully, and what I see is the desire to freely communicate one’s identity and stand out, offering support and giving a voice to those who have no opportunity to express themselves.
Perhaps all of this can be defined as Post Romantic Poetry.

Æ – The first thought after the fashion show?

GV – “I can smell revolution.”

Æ – Spring news? Looking ahead to the next chapter…

GV – As you know by now, I never stop, I’m working hard in my lab, and I’m writing the program for a workshop that I will hold this year, I can’t reveal anything yet but I expect that it won’t be in Italy.

 

surijewelry.com