Scroll down for English version
Riutilizzare materiali di scarto della vigna e renderli progetto artistico/architettonico è stato il tema del workshop Intrecci di Vite, seconda fase della NOW Summer School @ Vigne Museum.
Proprio di intrecci stiamo parlando, intrecci di tralci appena potati e regalati dalle viti di sauvignon.
Una delegazione di 7 studenti, un gruppo più ristretto rispetto ai 15 partecipanti iniziali, ha trascorso tre giorni tra il Vigne Museum e l’Abbazia di Rosazzo, ospiti della Livio Felluga, per iniziare la fase di produzione di uno dei tre progetti concepiti a settembre 2017 durante la prima fase della NOW Summer School.
Ricordiamo che i tre progetti sono nati su ispirazione del Vigne Musuem come identità autonome. I partecipanti alla Summer School hanno lavorato con l’intenzione di raggiungere tre finalità: delle sedute, delle schermature per il vento e il sole, dei moduli polifunzionali che assemblati in modo diverso potessero regalare utilizzi diversi o nessun utilizzo, restando quindi nell’ambito della scultura.
La fase di produzione dei progetti è quindi iniziata con “Intrecci di vite” , workshop coordinato da Antonio Sotgiu e Daniela Serra dell’ateneo di Sassari/Alghero insieme a NOW New Operation Wave, che ha riunito, oltre ai giovani architetti dei vari atenei, un pubblico esterno e variegato che ha partecipato all’”intreccio collettivo”.
Divisi in piccoli gruppi, i partecipanti sono stati invitati a realizzare un proprio personale intreccio partendo da dei moduli circolari di metà diametro dei cerchi del Vigne Musuem. Una volta ultimati, i manufatti sono stati portati di fronte alla struttura di Friedman per essere assemblati in un modulo unico per tastare così con mano il risultato, assolutamente armonico e in dialogo diretto con il paesaggio e il Vigne Museum stesso.
Ancora una volta è stato lo spirito di aggregazione e condivisione il vero protagonista del workshop e dell’attività del Vigne Museum, catalizzatore di energie, incontri e iniziative. Una conferma di come la cooperazione e i processi di scambio, alla base di tutti i lavori di Friedman e del metodo di formazione di NOW, sono la chiave per l’efficacia di esperienze formative indelebili.
La fase di produzione e costruzione degli altri due progetti mancanti si svolgerà a maggio e coinvolgerà le stesse strutture circolari utilizzate in Intrecci di vite ma ricamate con coloratissimi fili di PVC grazie al coordinamento e supervisione di Riccardo Mertec, seguendo sempre la tecnica di auto costruzione e lo stesso approccio esperienziale e sperimentale.
Yona Friedman è con noi in ogni passaggio, ci segue, ci supporta a distanza per guidarci verso la strada giusta in cui, più importante del risultato è sempre il processo con cui è stato perseguito.
***
Vine binds is the title of the workshop that took place at the Vigne Museum during the second meeting of the NOW Summer School @ Vigne Museum. The main topic was the use of vineyard waste material as architectural and artistic tools
The vine binds of Sauvignon fresh shoots were used to build many circles, half the diameter of the Vigne Musueum big circles.
Seven young architects, a smaller group than the fifteen participants, spent three days at the Rosazzo Abbey, guests of Livio Felluga Company, to carry out one of the three projects drawn up during the first session of the Summer School.
The prototypes will be autonomous and inspired by the Vigne Musuem itself and they could be seen as a seat and a wind or sun shield, just sculptures or multi tasking modules used in different ways.
The Vine binds workshop was run by Antonio Sotgiu and Daniela Serra, young architects of Sassari/Alghero University, together with NOW New Operation Wave and it involved students from several universities, professors and ordinary people.
It was a “collective bind” divided into small groups of people.
Once done, the circles were placed in front of the Vigne Musuem and linked together.
The spirit of group and community was the real protagonist of the workshop perfectly in sync with the Vigne Museum mission, promoter of projects, meetings, and energy catalyser. It is the consequence of the process of exchange and cooperation: the basis of Yona Friedman’s architecture and also of the NOW educational method.
From 14th to 18th of May the two other prototypes have been built following again the principles of self-construction and empirical approach.
Yona Friedman and Jean-Baptiste Decavèle follow us step by step and remind us that the process is more important than the result!