MARAVEE FOLLE
Il folle convivio dell’arte come resilienza alla negazione delle folle
Corpi di resilienza
Showroom Gervasoni, Udine
Alessandra Aita
per la natura
resilienza artistica e sociale
corpi e luci
figure umane raccolte su se stesse
frammenti lignei recuperati lungo i fiumi
consunti dal tempo
levigati dall’acqua
inscenare il risvolto spirituale dell’esistenza quotidiana
Bruno Aita
per la natura
disegni a pastello
cupi paesaggi senz’aria
umanoidi in atteggiamenti solipsistici
innanzi a iperbolici tubi industriali
stato di sospensione
drammaticità del nero
pervaso da significative schiariture
orizzonti lattiginosi e
dantesche selve oscure
atmosfere apocalittiche
connessioni abitative
Simone Miani
per il pensiero
pathos
passionalità
concitazione
emozione affettiva
commozione estetica
logos
discorrere interiore
corpi ripiegati su se stessi
nella struggente bellezza
di una sofferente attesa
…una sofferente attesa si dilata
in un ambiente abitato dalla creatività musiva
delle opere prodotte dalla Scuola Mosaicisti del Friuli
che animano gli oggetti del quotidiano
tensioni e speranze d’identità sospese
Michele Biasutti
per l’identità
giovani e giovanissimi
in strada
inscenano il valore della differenza
Blossom
fra ironia e sfrontatezza
sberleffo e introspezione
complicità e solitudine
Luca Suelzu
per l’equilibrio
fisico
mentale
proposto metaforicamente
con una sana vena ironica
Pesi
la pesantezza del metallo
allude allo sforzo del corpo che li utilizza
e della mente che persevera nell’azione
Luca Tassotto + Valentina Bertossi
per il contatto
identitaria votata
alla relazione fra il sé e l’altro da sé
Contatto
l’identità è una “questione di pelle”
filtro che ci separa
mondo ci connette
l’epidermide respira
tocca e si fa toccare
assorbe e risponde
avvicina o allontana
altri corpi
altre identità
emozionante richiamo alla sensorialità comunitaria
desiderio e intenzione
nell’introspezione degli occhi chiusi
nell’intimità della propria pelle
che cromaticamente invade il proprio spazio